Il divario digitale e il cambiamento necessario. Le azioni del Piano operativo per le competenze digitali
Il divario digitale e il cambiamento necessario. Le azioni del Piano operativo per le competenze digitali
Il divario digitale e il cambiamento necessario. Le azioni del Piano operativo per le competenze digitali
21 dicembre 2020
Lavorare prioritariamente sul mondo dell’istruzione e sulla cittadinanza attiva per superare il divario digitale di carattere culturale. È quanto emerge dal sondaggio cui hanno partecipato coloro che sono intervenuti all’appuntamento del 2 dicembre, la prima parte dell’evento organizzato dalla Coalizione Italiana per le competenze digitali di Repubblica Digitale, in collaborazione con la Digital Skills and Jobs Coalition della Commissione Europea, con Torino City Lab e City of the Future Living Lab, entrambi membri dell’ENoLL - apre una nuova scheda , la rete europea dei Living Lab. L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto pubblico sul Piano Operativo della Strategia Nazionale per le competenze digitali, che sarà pubblicato nel mese di dicembre 2020.
Il Piano Operativo
Come ha riassunto Nello Iacono, coordinatore di Repubblica Digitale e della Coalizione Nazionale, il piano è attualmente in corso di definizione ma la struttura è consolidata e prevede, a partire dalle aree di intervento definite nella Strategia, azioni a breve, medio e lungo termine ciascuna con l’associazione di obiettivi e indicatori che consentiranno di supervisionarne l’andamento.
Il ciclo di monitoraggio consterà di due momenti: il primo semestrale, incentrato sulla verifica dello stato di sviluppo di ciascuna azione; il secondo annuale, basato su una valutazione di sistema degli indicatori di impatto e sulla capacità di riuscire a raggiungere gli obiettivi significativi prefissati come, ad esempio, arrivare nel 2025 ad una percentuale del 70% della popolazione con competenze digitali almeno di base. Il dato è rilevante se si considera che la base di partenza del 2019 è pari al 42%, il che si traduce in 13 milioni di persone in più rispetto alle attuali che acquisiranno competenze digitali almeno di base.
I risultati del sondaggio
Nel corso dell’analisi dei dati è emersa con chiarezza la necessità di un cambiamento radicale rispetto al passato, nell’approccio a tutti gli assi di intervento: istruzione e formazione superiore, forza lavoro, competenze ICT e cittadini. Ancora una volta risulta fondamentale un Piano in grado di mettere in campo azioni di sistema, capaci di superare la frammentazione e agire in maniera organica. E questa è una delle indicazioni predominanti sia nella Strategia che nel Piano Operativo.
Secondo l’indagine condotta, l’esigenza di maggiori cambiamenti è rilevata nell’asse di intervento dei cittadini e in quello dell’istruzione. Tra le iniziative segnalate in quest’ultimo campo, l’inclusione dell’informatica nella scuola come materia obbligatoria e la formazione dei docenti, sono quelle che appaiono centrali. E tre vengono individuate come le principali classi di ostacoli al cambiamento: accesso a strumenti e tecnologie, resistenza culturale, mancanza di digital skills.
Una delle note in rilievo, come ha sottolineato Erika Miglietta, del Dipartimento per la trasformazione digitale presentando i risultati dell’indagine, attiene alle barriere rilevate nell’ambito dell’asse della forza lavoro. “In questo periodo di pandemia, lo smart working ha accelerato i processi di digitalizzazione. Ma siamo davvero sicuri che tutti sappiano usare gli strumenti digitali in maniera consapevole? Il rischio è di ritrovarci di nuovo al punto di partenza mentre dovremmo avere la capacità di sfruttare una delle poche possibilità che ci offre la pandemia per innescare un vero processo di trasformazione”.
Il cambiamento necessario
La necessità di un cambiamento culturale è emersa anche nella discussione all’interno dei quattro panel, ed è stata sottolineata da Valentina Parziale, della Digital Economy and Skills della Commissione Europea. “Senza competenze digitali rischiamo di creare nuove sacche di esclusione sociale. Così come abbiamo bisogno di un reskilling e di un upskilling della forza lavoro, e di competenze specialistiche ICT, per guidare la trasformazione e non subirla. È una sfida complessa che richiede un approccio sinergico. Credo che il lavoro fatto in questo senso da Repubblica Digitale per la realizzazione della Strategia e quello che si sta ora conducendo sul piano attuativo, sia straordinario. Rappresenta un passo avanti importante per l’Italia ed arriva proprio in un momento straordinario per catalizzare tutti gli sforzi fatti fino a ora”.
E l’impegno per il 2021 della Coalizione Nazionale è proprio questo: rendere sempre più effettive ed efficaci le sinergie che si stanno consolidando, con gruppi di lavoro tematici per la co-progettazione di nuove iniziative e portando a livello nazionale le esperienze di successo. Sempre più, fare sistema.
Guarda i video dell’incontro:
- INTRODUZIONE E RISULTATI DEL SONDAGGIO - PARTE 1 - apre una nuova scheda
- PANEL 1 - ISTRUZIONE E FORMAZIONE - apre una nuova scheda
- PANEL 2 - FORZA LAVORO ATTIVA - apre una nuova scheda
- RISULTATI DEL SONDAGGIO - PARTE 2 - apre una nuova scheda
- PANEL 3 - COMPETENZE SPECIALISTICHE ICT - apre una nuova scheda
- PANEL 4 - CITTADINI - apre una nuova scheda
- RIEPILOGO E CONCLUSIONI - apre una nuova scheda
Foto di Alexas Fotos - apre una nuova scheda su Pexels - apre una nuova scheda